Ciao, Silicon Valley

Ciao, Silicon Valley. La web serie di Giulia Destefanis per ItalianTech. Attraverso i suoi video la web serie racconta cosa matura oggi in questo luogo dove il futuro prende forma. La presentazione della serie è qui.


La prof italiana senza cellulare che spiega Pasolini e il Rinascimento ai futuri visionari della Silicon Valley

Non ci sono solo la spinta all’innovazione e la vita dietro a uno schermo. Dalla Silicon Valley, “il ventre della bestia”, cuore pulsante dell’innovazione globale, arriva anche un messaggio diverso. Segnali di un rapporto più critico e distanziato con quelle tecnologie che crea. Racconta questo la quinta e ultima puntata della web serie “Ciao, Silicon Valley”, una puntata diversa dalle precedenti: una storia che suggerisce spunti per un rapporto nuovo con le tecnologie, dalle quali non possiamo prescindere, ma che possiamo domare perchè ci cambino, sì, ma in meglio. Come all’Università di Stanford, che della Silicon Valley è la grande fucina di talenti, ma dove in diversi dipartimenti non si entra più con tablet e computer, si è invitati a prendere appunti a mano, perché facilita l’apprendimento. Una storia: quella di Marta Baldocchi, che a Stanford insegna Italiano, interprete critica e ironica della vita in Silicon Valley di cui è una rara (probabilmente l’unica) abitante senza il cellulare e i social network.

Il sogno di una tecnologia invisibile che rende speciale la Silicon Valley. Quali sono le idee che viaggiano oggi in Silicon Valley? La quarta puntata della web serie “Ciao, Silicon Valley” è dedicata alle tendenze dell’innovazione: con gli occhi e la voce di italiani che qui danno forma al futuro, al design, a biotecnologie e satelliti, raccontiamo alcune delle tecnologie più interessanti del momento, dalle tante forme dell’intelligenza artificiale ai possibili nuovi mestieri. Raccontiamo quali sono gli ambiti in cui si concentrano gli investitori e su quali potrebbero puntare domani. Raccontiamo il loro sogno: rendere la tecnologia, davvero, invisibile, più intelligente e meno invasiva.

23 febbraio 2023

I luoghi iconici della Silicon Valley, dai ritrovi delle startup alle ville più costose d’America .

La terza puntata della web serie “Ciao, Silicon Valley” è un viaggio attraverso i luoghi simbolo della Silicon Valley. Ma non quelli che ci si aspetta. Non i garage o le mete di pellegrinaggio più celebri. Piuttosto i luoghi vissuti dai protagonisti delle rivoluzioni tecnologiche che sono partite da qui e hanno cambiato il nostro mondo: i luoghi dove ci si incontra, i tavolini dei ristoranti dove investitori e startupper stringono accordi, quelli frequentati negli anni ’60 dagli intellettuali della Beat generation. Le ville più costose d’America. Tra storia, presente, futuro e contraddizioni di questo mondo. 

Come si vive e si lavora nella Silicon Valley più spietata: “Non è solo il paradiso delle startup” 

Che conseguenze avranno le migliaia di licenziamenti effettuati dalle big tech della Silicon Valley? Come si vive e si lavora dentro ai colossi tecnologici, le aziende che muovono il mondo? La seconda puntata della web serie “Ciao, Silicon Valley” è un viaggio sulle strade di uno dei luoghi più innovativi al mondo, raccontata da dentro, con le voci di chi ci lavora, tra uffici con vista sui campi da bocce o da beach volley (quelli che i dipendenti hanno a disposizione nel quartier generale di Google) e i prati del campus di Stanford, dove crescono gli Steve Jobs di domani. In un mondo pieno di opportunità ma spietato. E che sotto molti profili – spiega il consigliere di Biden per le nuove tecnologie Jim Steyer – “deve cambiare, diventando più responsabile: pensiamo alle piattaforme che hanno permesso la diffusione di tonnellate di disinformazione su politica o covid. È un problema per le democrazie di tutto il mondo, va affrontato”.

1 febbraio 2023

Un giro a San Francisco sul taxi senza conducente: com’è incredibile quel volante che si muove da solo 

Benvenuti a San Francisco, California, dove è appena stato aperto al pubblico il servizio di taxi a guida autonoma (con le Jaguar i-Pace elettriche) di Waymo, la società del gruppo Alphabet (Google) dedicata alla mobilità del domani. Parte da qui la serie “Ciao, Silicon Valley”, il nostro viaggio nel futuro, tra le idee, i visionari, ma anche le difficoltà e le contraddizioni della culla mondiale dell’innovazione. Si parte da una storia: quella di un volante che gira da solo e dell’uomo che si affida alla macchina per spostarsi nel caos del traffico di una città. A raccontarla un ingegnere italiano, Andrea Vaccaro, 40 anni, di Genova, 2 figli e ormai 10 anni di vita in Silicon Valley. È lui il responsabile della sicurezza dei veicoli Waymo, la società che è una dei leader mondiali nel campo della guida autonoma, e che dopo anni di test in aree suburbane o con guidatori di sicurezza, come la concorrente Cruise di General Motors ora ha avuto il via libera dallo Stato della California per le sperimentazioni con pubblico pagante a bordo. Dopo San Francisco arriverà a Los Angeles. Poi chissà. In Europa qualche esperimento c’è, ma la burocrazia è molto più complessa da affrontare. “Ma tra qualche anno spero che ci muoveremo così anche sulle strade italiane” dice speranzoso Andrea.

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