La lunga ombra dell’Östpolitik

La lunga ombra dell’Östpolitik. La logica della Östpolitik era «Wandel durch Handel», o «cambiamento attraverso la negoziazione», e sarebbe diventato un pilastro fondamentale delle successive amministrazioni a guida Spd e della politica estera tedesca. Ancora oggi, una statua di Brandt è ben visibile in un angolo dell’ufficio di Schröder.

La lunga ombra dell'Östpolitik

La lunga ombra dell’Östpolitik

La logica della Ostpolitik era «Wandel durch Handel», o «cambiamento attraverso la negoziazione»

La lunga ombra della Östpolitik. Intervista a Gerhard Schröder di Katrin Bennhold del NewYork Times. Traduzione di Letizia Tortello pubblicata su La Stampa del 26 aprile 2022. 

La sera del 9 dicembre 2005, 17 giorni dopo che Gerhard Schröder ha lasciato l’incarico di cancelliere della Germania, ha ricevuto una chiamata. Era il suo amico, il presidente russo Vladimir Putin. Faceva pressione su di lui perché accettasse un’offerta per guidare il comitato degli azionisti di Nord Stream, una società controllata dai russi incaricata di costruire il primo gasdotto sottomarino che collega direttamente Russia e Germania. «Hai paura di lavorare per noi?», ha scherzato. Schröder avrebbe potuto averne. Accettò comunque il lavoro. Diciassette anni dopo, l’ex cancelliere resta più ribelle che mai. «Non faccio mea culpa», dice seduto nel suo ampio ufficio pieno di luce e arte nel centro della sua città natale, Hannover. «Non fa per me».

Con Putin che ora sta conducendo una guerra brutale in Ucraina, la Germania sta riconsiderando i legami con la Russia, da cui è profondamente dipendente nei settore del gas. Questa dipendenza è cresciuta da una convinzione tedesca – abbracciata da una lunga successione di cancellieri, leader d’industria, giornalisti e pubblico – che una Russia legata al commercio avrebbe troppo da perdere in un conflitto con l’Europa. Schröder era tutt’altro che solo in questa convinzione. Ma oggi è diventato il volto più celebre di una lunga era di errori di calcolo, non solo perché non esprime alcun rimpianto, ma anche perché ne ha tratto profitto, guadagnando milioni mentre promuoveva gli interessi energetici russi. Leggi di più

La lunga ombra dell’Ostpolitik. L’intervista, oltre che narrare l’attuale perdita di credito in patria dell’ex cancelliere, ricostruisce ampiamente la storia dei rapporti economici e politici degli ultimi cinquant’anni tra Germania e Russia. Completate la scaletta che vi proponiamo o scrivetene un’altra.

  1. La perdita di credito in patria dell’ ex-cancelliere Schroeder, qui intervistato
    • Quale accusa gli si muove, quali atti clamorosi si sono registrati nei giorni immediatamente successivi all’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina
  2. MA Al di là delle polemiche contingenti dell’oggi, l’intervista prende un’altra strada: quella della ricostruzione dei rapporti economici di Germania e Russia
    • Quale la frase chiave che segna questa svolta?
  3. Alla politica di intessere rapporti economici vantaggiosi hanno collaborato tutti i cancellieri tedeschi dopo Brandt. E la politica agisce su spinta dell’economia. Chi nomina l’intervista per raccontare l’iceberg di cui Schroeder è solo la punta?
  4. Non è solo economia. Ostpoltik di Brandt: quale significato politico ha?
  5. La storia di Brandt e Schroeder nel dopoguerra: quanto pesa nel concepire la politica di distensione a est?
  6. & Cosa ha fatto Schroeder all’inizio della guerra di Russia contro Ucraina?
  7. Che figura emerge dall’intervista?