B. L’influencer e il pifferaio magico

L’influencer e il pifferaio magico. Negli anni Venti del XXI secolo circolava per Milano una donna giovane, ben istruita in ottime scuole, e molto molto grintosa. Aveva studiato con molta cura la vicenda di Barak Obama. Nero, giovane, forse musulmano., aveva ogni qualità per non essere eletto alla presidenza degli Stati Uniti. Ma nel 2008 fu eletto, dopo un’efficacissima campagna elettorale in cui Facebook ebbe un ruolo importante, forse decisivo.

Così mentre le sue compagne di corso si trastullavano con Facebook, la giovane donna di cui stiamo narrando studiava l’impatto dei social nella comunicazione pubblica con un’acribia degna del ricercatore più motivato. Aveva uno scopo ben chiaro in mente: entrare nel mercato della pubblicità in una posizione distinta.

Fino ad allora la pubblicità si faceva soprattutto in TV. In Italia della seconda metà degli anni Ottanta del XX secolo s’era andata consolidando un’azienda milanese che ormai nel 2008  era il dominus del mercato pubblicitario. Era così potente che il padrone di quell’azienda ebbe l’ardire di farsi eleggere prima in Parlamento, e poi, ambizioso com’era, fu nominato a furor di popolo capo del governo.Leggi di più

Guida alla lettura

L’influencer e il pifferaio magico. Disegnate la mappa mentale del testo. Attenzione alla vicenda parallela di Facebook e della giovane donna ambiziosa. Fate attenzione alle caratteristiche della nascita dei social.

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(1) Paola Mastrocola La Stampa del 14 gennaio 2024