Milano-Eindhoven. Una narrazione dello spirito mercantile
Per parlare di Milano comincerò da Eindhoven.. Vi sorprenderebbe, se vi dico che, nei sei anni che ho vissuto a Eindhoven, ho spesso pensato alla mia città, Milano? Forse pensereste che sia nostalgia… Ma no, affatto! Anzi, mi sono sentita a casa, o perlomeno, non troppo lontano. Questo perché Milano ed Eindhoven hanno molto in comune.
Certo, ci sono delle differenze, anche. molto grandi, ma qui ci concentriamo su ciò che connette queste due città e ciò che condividono.
ACQUA
L’acqua è la prima somiglianza tra Milano ed Eindhoven. Eindhoven ha proprio i piedi nell’acqua, Milano ci galleggia sopra.
Secondo la leggenda, Milano fu fondata da una tribù gallica nomade che viveva tra la pianura padana e le Alpi. Un giorno, i loro carri rimasero bloccati, come del resto accadeva spesso, nel terreno paludoso. Stanchi di liberare i loro carri dal fango onnipresente, i Galli decisero di stabilirsi lì, dove oggi sorge Milano. La fonte di questa leggenda è Dario Fo che la raccontava da par suo! Grande scrittore di teatro, attore egli stesso, premio Nobel per la letteratura nel 1997, «per avere emulato i giullari del Medio Evo, flagellando l’autorità e sostenendo la dignità degli oppressi».
Come vedete, la leggenda di Milano dice già qualcosa del carattere della città. Non c’è niente di drammatico. Niente gemelli abbandonati e allattati da una lupa. Nessun fratricidio. Solo una tribù nomade scocciata dal fango, stanca di peregrinare, che decide di fermarsi. Milano non ama le storie esagerate!
Dal V/IV secolo a.C. la città cresce via via, disordinata alla maniera gallica a pianta circolare, come Eindhoven. Niente della razionalità greco latina delle piante ortogonali, cioè a croce con il loro bel cardo – il cardine, l’asse delle Y- e il loro decumanus, l’asse delle X. Ma nel I secolo a.C. arrivano i Romani e la città entra grazie a loro nel futuro. Milano deve tutta la sua fortuna a Roma!
I Navigli. Le autostrade prima delle automobili
La città galleggia sull’acqua: tre fiumi passano nella sua area: l’Olona, il Seveso e il Lambro. Nel XII secolo si comincia a scavare i navigli e ad allestire le darsene.
Quella che vedete in questa bella stampa è la darsena conosciuta come “Laghetto di Santo Stefano” fu creato alla fine del XIV secolo per risolvere il problema del trasporto dei blocchi di marmo dal porto del Naviglio Grande al cantiere della Cattedrale. Nel 1857, il direttore sanitario dell’ospedale—che si trovava a pochi passi di distanza—ordinò che il porto venisse seppellito definitivamente per motivi igienici.
Oggi, l’unico ricordo di quel luogo è il nome della via: Via Laghetto. Dal 1930, quello che una volta era il principale ospedale di Milano, la Ca’ Granda, è diventato l’Università di Milano.
I Navigli sono una testimonianza della profonda vocazione commerciale di Milano, che, escludendo l’età romana per non andare troppo indietro nel tempo, risale all’XI e al XII secolo. Il Naviglio Grande, il canale più antico, iniziò la sua costruzione nel 1177. Nel tempo, divenne una via di comunicazione fondamentale, permettendo il trasporto di merci, incluso il marmo usato per costruire il Duomo.
Leonardo da Vinci, che fu a Milano sul finire del XV secolo, contribuì a questa rete progettando un innovativo sistema di chiuse, migliorandone ulteriormente la funzionalità e l’efficienza. Questi canali trasformarono Milano in un punto strategico per il commercio, collegandola ai fiumi, ai laghi e oltre. Un sistema di lunghissima vita: il Naviglio Grande a Milano ha cessato ogni attività commerciale nel 1973!
Devo sottolineare che anche Eindhoven ha i suoi canali? Basta ricordare il Canal Dike! Una lunga via commerciale in un quartiere manifatturiero che oggi sta cambiando pelle.
Immagine da Wikipedia
CLIMA
Ecco la seconda cosa che Milano e Eindhoven hanno in comune: il clima.
Milano può essere in Italia, ma non aspettatevi vibrazioni mediterranee. il suo clima è decisamente continentale, proprio come quello di Eindhoven! Umido e nebbioso in inverno, afoso e insopportabile in estate.
L’unica differenza? Il vento! Mentre il cielo di Milano è statico e grigio, quello di Eindhoven è vivo, sempre in movimento, con una luce che cambia e si trasforma, offrendo uno spettacolo incredibile da solo!
BOERI
La terza cosa che le due città hanno in comune è lo studio dell’architetto Stefano Boeri coinvolto nella riqualificazione dell’area dell’ex fabbrica Philips, che non è più in funzione. Non sta scomparendo, ma si sta trasformando, perché il mondo cambia e niente è come prima. Proprio come l’area Pirelli e il quartiere Bicocca a Milano!
Ma di questo parleremo tra poco.
IL SECOLO D’ORO
E parliamo ora del secolo d’oro. Entrambe le città condividono un momento magico della loro storia. Milano ed Eindhoven hanno in comune la grande vitalità manifatturiera e commerciale del XIX secolo.
A Eindhoven, fu Philips e tutto ciò che girava attorno ad essa. A Milano, furono la Pirelli e molte altre grandi fabbriche.
Certo, l’età d’oro dei Paesi Bassi fu nel XVII secolo, mentre Milano era già un hub manifatturiero e commerciale nell’XI secolo, e anche prima, come capitale dell’Impero Romano nel III secolo.
Ma, come abbiamo detto all’inizio, concentriamoci sulle affinità, non sulle differenze.
Commercio e manifattura hanno plasmato l’identità di Eindhoven e Milano, proprio come definirono i Paesi Bassi durante il loro Secolo d’Oro.
Basta una visita al Rijksmuseum. Che ne dite di questo magnifico dipinto? È un Rembrandt I Sindaci della Corporazione dei Drapieri (1662).
I consiglieri della gilda
Questo è il consiglio di amministrazione della gilda dei mercanti e produttori di tessuti. Il pittore li ritrae al lavoro: c’è un grosso libri sul tavolo. Sarà il catalogo dei loro prodotti? Comunque il lavoro s’interrompe: uno di loro si alza e si gira. Verso chi? E gli sguardi di tutti gli altri si volgono nella stessa direzione. È chiaro: guardano noi! Siamo entrati nella loro stanza e li guardiamo. Questo incrocio silenzioso di sguardi è la magia dell’opera d’arte. Essa scavalca le barriere del tempo, le annulla. Lo sguardo incrociato fa svanire passato e futuro. Tutto è qui e adesso.
D’altra parte le gilde non sono scomparse, sono cambiate. È il nome che hanno le associazioni gilde nel nord-Europa, Arti a Firenze, Paratici a Milano.
Al Rijksmuseum c’è anche Frans Hals. Un colpo di fulmine. È il ritratto di marito e moglie.
Marito e moglie: un solido team commerciale
Quest’immagine dice moltissimo. Marito e moglie sono una squadra. C’è un chiaro senso di fiducia e di reciproco rispetto tra di loro: lo si vede nel modo in cui la mano di lei poggia con fiducia sulla spalla di lui. E lei (una donna!) ha chiaramente un ruolo importante.
Sembra felice, soddisfatta della sua giornata. Proprio come suo marito. Sono persone che sanno vivere bene: hanno pranzato, sono vestiti con eleganza, ma senza ostentazione. Il colletto di pizzo potrebbe sembrare un po’ più elegante, ma la cuffia di lei è modesta: niente fili d’oro o perle in quella reticella. Non ostentano la loro ricchezza, anche se deve essere considerevole.
Guardavo questo dipinto per la prima volta. Improvvisamente succede qualcosa di straordinario: al ritratto fiammingo si sovrappone di colpo una fotografia moderna. L’ho riscattata io quella foto. Sono i miei genitori!
Come le figure fiamminghe, sono tipi dalle idee chiare. Hanno un’ambizione e sanno calcolare il comportamento adatto allo scopo. In questo contesto l’accezione della parola “calcolo” è positiva. Il calcolo è razionalità del comportamento, è capacità di regolarsi. rispetto agli obiettivi che ciascuno è libero di fissare per sé e di cui sopporta le conseguenze negative, se sbaglia.
Dai mercati ai diritti
L’aspirazione alla liberà si sviluppa in ambiente mercantile come libertà di condurre senza impedimenti i propri affari. Ma proprio i suoi pilastri etici sostengono una sensibilità sempre più acuta per i diritti degli individui. Nel giro di qualche secolo le grandi rivoluzioni in Inghilterra, in America, in Francia affermano con forza i diritti dell’uomo, aprendo così la nostra epoca quella in cui viviamo, l’età dei diritti, l’età dell’uguaglianza. I conflitti sociali lungo il XIX secolo portano in definitiva all’affermazione dei partiti socialisti: Milano elegge il primo sindaco socialista, Emilio Caldara, nel 1914. Porta al progressivo allargamento delle basi elettorali, all’istituzione dell’istruzione pubblica, E nasce anche una singolare idea, forse la più rivoluzionaria di tutte: l’uguaglianza tra donne e uomini.
La critica ai pregiudizi sulle donne ha una lunga storia. Potrei scegliere tanti esempi, ne ricorderò uno solo. Pensate all’impatto di Traviata l’opera di Giuseppe Verdi (e il suo stesso matrimonio con Giuseppina Strepponi) sull’opinione generale. Un secolo dopo le donne italiane finalmente votano. C’è voluto un secolo!
PILASTRI DELLO SPIRITO MERCANTILE
Ma vediamo i pilastri dello spirito mercantile che ancora sono vitali. Naturalmente, come sempre quando si tratta di caratteristiche umane, le accezioni positive sono allo stesso tempo negative. L’ambizione di affrancarsi dalla povertà contiene anche l’avidità. La duttilità e la capacità di adattarsi è anche cinismo, e così via. Forse cuna questione di misura, ma è una misura cangiante, liquida, difficile da afferrare. Qui come abbiamo detto cerchiamo di di descrivere l’accezione positiva dei valori mercantili al cui centro sta il lavoro umano.
La gioia del lavoro
L’idea di lavoro è ampia e include l’idea di soddisfazione per l’opera intrapresa e per il risultato ottenuto. L’idea di lavoro non è centrata sulla fatica, non è centrata sulla pena, ma sulla realizzazione del proprio disegno, sulla felicità concreta che ne deriva. I consiglieri di amministrazione di Rembrandt, I coniugi di Frans Hals e miei genitori lavorando si divertono, e creano le loro relazioni sociali.
Qualche esempio potrà essere utile. A proposito di obiettivi e di soddisfazione qualche immagine della Pirelli a Milano: dalla piccola fabbrica in via Ponte Seveso del 1872 alla grande ed estesa fabbrica fotografata dall’alto negli anni Settanta, e infine com’è oggi: molto ridimensionata ma certo non estinta. Tutta l’area dismessa dalla fabbrica nel quartiere Bicocca a Milano è stata coinvolta negli ultimi trent’anni in un’opera radicale di riqualificazione e ristrutturazione.
Proprio come ad Eindhoven l’area dismessa della Philips che non è tuttavia scomparsa ma mantiene nella sua città storica il suo quartier generale. Quanto all’area, Strijip-S, è stata, ed è ancora, oggetto di una rivoluzione urbanistica mirabile.
Lavoro e mestiere
L’idea di lavoro s’ amplia ancora nell’idea di mestiere.Essere bravi nel proprio mestiere (che sia fare il pane o fare il commesso in un negozio, o fare l’insegnante, il cardiochirurgo.. o quel che volete) in questo contesto conta, e conta molto. Mentre non ha importanza da dove si viene, da quelle famiglia, di che religione,….
Il quadro che ho scelto di Umberto Boccioni, La città che sale dà un’idea del lavoro come energia vitale, positiva, capace di trasformare in profondità il mondo. Lasciare un segno nell’universo avrebbe detto meno modestamente Steve Jobs.
Lavoro e denaro
Infine l’idea di lavoro si connette all’acquisizione di ricchezza. i sindaci dei drappieri di Rembrandt, i coniugi di Hals, e i miei genitori, sono gente coi piedi per terra, aspira vivere bene dunque è ovvio che è meglio essere ricchi piuttosto che poveri! Ma queste persone hanno conquistato la loro ricchezza con i impegno costante, determinazione, accortezza ne hanno dunque un serio rispetto. Godono la loro ricchezza ma non la ostentano mai né sprecano le loro risorse.
Infine come esempio di ricchezza non ostentata ho scelto tre immagini della villa Necchi a Milano in via Mozart con un parco magnifica su un’area del centro di Milano che ha un valore altissimo. Ma i Necchi industriali delle macchine da cucire negli anni Trena volevano una villa con giardino e piscina (la prima piscina privata in città) e l’architetto Portaluppi fece questa meraviglia. Piacevole, confortevole, soprattutto ricca, dall’accesso anonimo e quasi nascosto.
BALLO EXCELSIOR
A Eindhoven il futuro è di casa con industrie come ASML e la Technische Universiteit Eindhoven. A Milano sono attive sei università: Eindhoven conta circa 200.000 abitanti, l’area metropolitana di Milano conta 3 milioni e 200 mila abitanti! MA in queste due città, in queste università si costruisce il futuro che ancora non vediamo, ma c’è
Vi lascio con le note di Ballo Excelsior, che debuttò alla Scala nel 1881, celebrando il trionfo della scienza sulla superstizione. Ho amato, da quando traducevo Lucrezio, lo spirito di fiducia che anima Ballo Excelsior. Ma non sono ingenua: so bene che molti esseri umani preferiscono tenebre alla luce.
Altre letture
- La versione inglese di questa narrazione si trova su Medium .
- L’articolo ha anche una versione audio che si trova nel Podcast di ItalianaContemporane.com