Nazionalismo e memorie tossiche

Nazionalismo e memorie tossiche. La guerra in Ucraina mette l’Europa davanti alle sue debolezze, la cui origine è nella trascuratezza dell’idea europea come progetto di culture comuni.

Nazionalismo e memorie tossiche

Intervista di Francesca Mannocchi a Guido Crainz (1.303 parole, 7 minuti circa di lettura). Troppo spazio ai nazionalismi che si nutrono di memorie vendicative, intossicate, prigioniere dei propri torti, di quelli subiti e non di quelli fatti. 

Come immaginare il futuro dell’Europa dopo un’invasione dell’Ucraina che l’ha costretta a interrogarsi ancora sulla propria ragion d’essere e sul proprio ruolo? E quale può essere l’impegno della cultura in questo scenario? Sono questi gli interrogativi da cui parte Guido Crainz, storico, politologo, ex docente di Storia contemporanea all’Università di Teramo, nel suo ultimo lavoro edito per Donzelli, Ombre d’Europa. L’autore si interroga sull’uso della Storia come arma di guerra e definisce un percorso che, dall’attualità, ci riporta indietro alle radici, troppo spesso trascurate, dell’Europa come progetto di comunità di culture comuni, oltre che di comuni interessi. Leggi di più

Guida alla lettura

Mettete questo articolo a confronto con i tre che vi ricordiamo di seguito. Individuate i punti in comune e preparate una scaletta per un vostro successivo breve saggio.


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