Primo Levi Shema’. Clip dell’epigrafe di Se questo è un uomo di Primo Levi. L’analisi del testo è un contributo originale di Ferdinanda Cremascoli per ItalianaContemporanea.
È la poesia che compare in epigrafe a Se questo è un uomo. È datata 10 gennaio 1946. È la preghiera ebraica, al centro c’è il tema dell’unicità di Dio. Levi la riscrive da non credente quale è entrato in lager e ne è uscito, e al centro pone l’obbligo del ricordo della Shoah.
La preghiera inizia con un vocativo (“Ascolta Israele) e termina con l’invocazione a non dimenticare e a trasmettere ai figli. E così è anche la poesia, che inizia con un vocativo (“Voi che vivete sicuri…”), prosegue con una sequenza di imperativi presentando il tema della vita e della morte in lager (vv. 5-14); traduce fedelmente il testo ebraico ai vv. 16-19 e si conclude con la maledizione per chi non obbedisce agli imperativi della parte centrale del testo.
Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: 5 Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. 10 Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. 15 Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; 20 Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.