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La dilogia di Vasilij Grossman:
Pagine dal saggio
- In limine
- Avvertenza
- Un polittico: perché?
- La metafora del polittico
- Indice del saggio
- Il primo giorno di guerra
- Aerei e bombe
e in tutte le librerie online
Pagine della critica
- Eraldo Affinati recensisce Stalingrado
- Claudia Zonghetti, Tradurre Stalingrado
- Study Center Vasily Grossman
Altri articoli di F. Cremascoli
- Vasily Grossman’s Poetics in the Stalingrad Dilogy on Academia by F.Cremascoli
- The Line on the Main Drive in Vasily Grossman Life and Fate Intervento di F.Cremascoli al Convegno di Mosca 2014
Iconografia
L’immagine ideale del “polittico” di Vasilij Grossman proposta in questo saggio deriva da un polittico italiano del XV secolo. È il polittico di Giovanni Canavesio conservato nella chiesa parrocchiale di Verderio, in provincia di Lecco, in Italia. È questo polittico medievale a suggerire un ordine nell’apparente disordine, a indurre – per il suo valore metaforico – la comprensione della rete che connette personaggi ed eventi, cioè le molteplici storie del romanzo.
Così in ogni tavola abbiamo immaginato, al posto delle figure sacre, le vicende del romanzo. Cliccando sull’immagine accanto, scaricate in pdf le immagini scelte per il saggio di Ferdinanda Cremascoli, Stalingrado, il polittico di Vasilij Grossman, Edizioni Digitali di IC, maggio 2020.
Le risorse multimediali su ItalianaContemporanea
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La dilogia su Stalingrado di Vasilij Grossman è un testo dalla lettura impegnativa. Sull’ordito dei fatti storici 1941/’45’intreccia una trama sofisticata di vicende umane e di prospettive molteplici. I testi multimediali prodotti da IC hanno l’ambizione di avvicinare alla dilogia chi si sente intimidito dalla mole del romanzo.
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Mappe dell’intreccio
Le prime sei mappe ricostruiscono gli eventi narrati attorno a quattro filoni principali:, e cioè i fatti storici, la figura di Vavilov, i personaggi in qualche modo legati alla famiglia Šapošnikov , o perché sono membri della famiglia stessa o perché amici, o perché legati agli amici; e infine i tedeschi, che siano personaggi storici o immaginari.
Ogni filone ha un proprio colore e ogni nodo al suo interno inizia con un numero che corrisponde al capitolo, o ai capitoli in cui uno specifico evento è raccontato. I nodi poi sono distribuiti in modo che, leggendo verticalmente, il lettore possa seguire la progressione della storia capitolo dopo capitolo.
La settima mappa è la linea del tempo.
Sopra la linea centrale dei mesi sono collocati gli eventi storici realmente accaduti a Stalingrado tra l’estate 1942 e il febbraio 1943.
Sotto la linea centrale del tempo ci sono le vicende del romanzo, intrecciate con i fatti della guerra.
In corsivo gli eventi, la cui data non è indicata, ma che possono essere accaduti in quello specifico mese.
Padrone della sua materia
La ricostruzione dell’intreccio fatta qui da F. Cremascoli dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, la completa padronanza che l’artista ha della sua materia. Le storie narrate nel polittico, per continuare con questa metafora, sono innumerevoli, perché lo scrittore rifiuta il luogo comune retorico della narrazione di Stato; ma nessuna traccia gli sfugge di mano.