Sessismo linguistico/3

Nel  manuale,  Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo, di  Cecilia Robustelli  non mancano le istruzioni su come scrivere i testi che servono alle amministrazioni pubbliche per comunicare col pubblico. Sono istruzioni generali e dunque utili per altri tipi di testo. Riportiamo qui il paragrafo 6.2 Strategie d’intervento (pp. 33-36) delle Linee guida. Su ItalianaContemporanea il testo è rubricato alla pagina “Il genere linguistico“.


6.2 Strategie d’intervento 

Le strategie qui descritte esaminano i casi in cui si voglia intervenire sull’uso del genere maschile in riferimento a una o più persone. 

6.2.1 Uso del genere grammaticale in riferimento a una persona definita 

Come regola generale si suggerisce di usare sempre il genere grammaticale maschile o femminile congruo con il genere biologico della persona alla quale si fa riferimento: se la referente è una donna è necessario usare sempre il genere femminile e non maschile (sia che sia specificata con nome e cognome sia che non lo sia) nel corpo del testo, nell’intestazione, nell’indirizzo, nelle formule d’esordio, nella firma e, dove presente, nell’oggetto: 

intestazione: Al signor/dottor/architetto XY oppure Alla signora/dottoressa/architetta XY

formula d’esordio: Egregio avvocato XY oppure Egregia avvocata YX; 

firma: Il responsabile del procedimento oppure La responsabile del procedimento; 

oggetto: Nomina del sig. XY alla carica di consigliere comunale oppure Nomina della signora XY alla carica di consigliera comunale. 

Si veda l’esempio seguente tratto da una determinazione: 

Dato atto che con DD n. 3872 del 29.04.2010 è stato attribuito alla dipendente (…) con il coinvolgimento della Dirigente del Servizio…, Dott.ssa…. 

6.2.2 Uso del genere in riferimento a più persone 

Le possibili strategie, oltre al mantenimento del maschile inclusivo, sono riconducibili alle due seguenti: 

(a) strategia di visibilità del genere femminile 

• uso simmetrico del genere, cioè esplicitazione della forma maschile e femminile es. tutti i consiglieri e tutte le consigliere prendano posto nell’aula, anche in forma grafica abbreviata, es. tutti/e i/le consiglieri/e prendano posto nell’aula 

(b) strategia di oscuramento di entrambi i generi
• perifrasi che includano espressioni prive di referenza di genere, 

es. persona, essere, essere umano, individuo, soggetto 

• riformulazione con nomi collettivi o che si riferiscono al servizio, es. personale dipendente/docente, magistratura, direzione, corpo docente/insegnante, segreteria, presidenza, servizio di assistenza, utenza, consiglio, personale 

• riformulazione con pronomi relativi e indefiniti, es. chi/ chiunque arrivi in ritardo 

Il genere può essere “oscurato”anche attraverso strategie di tipo sintattico: 

• uso della forma passiva, che permette di non esplicitare l’agente dell’azione, es. La domanda deve essere presentata invece di I cittadini e le cittadine devono presentare la domanda 

• uso della forma impersonale, es. Si entra uno alla volta invece di Gli utenti devono entrare uno alla volta 

La scelta fra le due strategie, visibilità o oscuramento, dipende da una serie di fattori: l’intenzione comunicativa, il tipo di testo, la sua struttura, la sua lunghezza, l’importanza che assume l’esplicitazione del genere, la ricorrenza dei termini (cioè quante volte compaiono nello stesso testo) e molti altri. In alcuni casi, per esempio nei bandi di concorso, è opportuno scegliere il maschile inclusivo, magari aggiungendo una nota, per esempio I termini maschili usati in questo testo si riferiscono a persone di entrambi i sessi oppure, nel caso di offerte di lavoro, Le offerte di lavoro sono valide sia per uomini che per donne. Si raccomanda la massima coerenza nella scelta della strategia: per esempio se si opta per l’uso simmetrico è necessario mantenerlo per tutto il testo. Una valutazione preliminare delle caratteristiche del testo è quindi imprescindibile per qualsiasi intervento di revisione. 

6.2.2.1 Riferimento a più persone definite 

Se il riferimento è a più persone definite, che appartengono a categorie chiaramente individuate, si suggerisce di adottare il trattamento simmetrico, cioè di usare la forma maschile e la forma femminile in tutte le parti del testo: intestazione, indirizzo, 

formule d’esordio, firma e, dove presente, nell’oggetto. Si consiglia la forma estesa 

Costituzione con D.G. n. 378/248 del 13.05.2003, di un “Fondo Rimborsi” a favore dei cittadini e delle cittadine residenti nel territorio del Comune di Firenze 

Se la forma del termine è uguale al maschile e femminile, e ciò accade per i sostantivi che al singolare escono in -e e al plurale in -i, è possibile l’uso della forma abbreviata, cioè con i due articoli o preposizioni articolate separate da una barra e seguiti dalla forma plurale: 

Ai/Alle Dirigenti 

L’accordo di aggettivi, participi e pronomi è di norma al maschile: 

iniziative, servizi ed attività di supporto in ambito scolastico ed extrascolastico volti all’integrazione di alunni e alunne in situazione di handicap, disagio e /o svantaggio compresi nella fascia di età 3/14 anni 

6.2.2.2 Riferimento a più persone “non definite” 

Negli avvisi, nei comunicati stampa, e in genere quando si tratta di destinatari generici ai quali ci si rivolge più come gruppi di persone che come singoli individui può essere preferibile adottare una delle strategie di oscuramento viste in 6.2.2, per esempio l’uso di nomi collettivi (es. personale): 

Le persone che parteciperanno saranno accompagnate da personale volontario e da dipendenti dell’Università dell’Età Libera. Ogni partecipante (…) 


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